Gli studenti di Ingegneria di Perugia in visita a L.A. COST
Crediamo molto nel progresso, nella ricerca continua di un miglioramento costante: nessuna azienda può prescindere da questo, tantomeno chi opera nel settore delle costruzioni. Il nostro è un settore che si basa sul continuo affinamento delle tecniche, sulla scoperta di nuovi materiali più performanti, sull’impiego di nuovi sistemi costruttivi che permettono il raggiungimento di una maggiore efficienza degli edifici sotto molteplici aspetti.
Da anni ci siamo posti come obiettivo quello della diffusione della cultura del legno come sistema costruttivo e riteniamo che il modo più efficace sia proprio quello di iniziare dai luoghi di studio. Per questo motivo abbiamo stretto un’interessante collaborazione con il Prof. Francesco Messina della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia, che ci ha permesso di presentare il nostro mondo agli studenti del suo corso di Architettura Tecnica.
A Dicembre 2014 presso la Facoltà di Ingegneria abbiamo avuto modo di raccontare ai ragazzi il mondo del legno lamellare e dell’X-LAM (il c.d. ‘Legno Ingegnerizzato’), mentre a Dicembre 2015 abbiamo ospitato il prof. Messina con i suoi studenti presso la nostra sede, in modo tale d’avere l’opportunità sia di fare una presentazione tecnica in aula che un tour dello stabilimento produttivo dove gli studenti hanno potuto vedere con i loro occhi come si produce una struttura in legno, facendoli entrare in contatto diretto con una realtà aziendale.


Intervista la Prof. Francesco Messina
Noi siamo stati davvero entusiasti dell’occasione avuta nell’entrare a contatto con gli studenti e abbiamo ritenuto opportuno raccogliere anche il feedback del Prof. Messina, ponendogli alcune domande su questa esperienza e sul mondo delle costruzioni in legno in generale.
- Dal recente rapporto ‘Rapporto Case ed edifici in legno 2015’ di Federlegno Arredo emerge il quadro di un settore in crescita, con un fatturato complessivo di 658 milioni di Euro e oltre tremila costruzioni realizzate in questo materiale. Cosa pensa di questo trend positivo del settore delle costruzioni in legno? Cosa prevede per il futuro?
Ritengo che l’utilizzo dei sistemi costruttivi in legno sia un fatto molto positivo per le opportunità tecniche e prestazionali che questo materiale garantisce. Registro anche un’importante attività di ricerca nel settore, che ho potuto apprezzare anche all’interno della vostra azienda, e credo che questo stia offrendo importanti campi di sperimentazione per il futuro. La facilità di esecuzione delle opere in legno è senza dubbio una risorsa tanto per i paesi industrializzati, quanto per i paesi in via di sviluppo e potrebbe assicurare un miglioramento diffuso della qualità dell’abitare.
- Perché ha ritenuto importante presentare ai suoi studenti il mondo del legno?
Nel percorso didattico che propongo agli studenti è centrale il tema della coerenza tra sistema costruttivo ed apparato linguistico dell’architettura. Per questa ragione provo a fornire loro una serie di esperienze che consentano l’acquisizione delle informazioni utili al controllo del processo progettuale in quella direzione. È evidente, come dicevo prima, che il legno è in questo momento il materiale che in questo senso fornisce ambiti di sperimentazione molto interessanti e potrebbe diventare il materiale più utilizzato nel futuro nell’industria delle costruzioni. Mi sembra fondamentale che gli studenti si confrontino fin dai primi anni di studi universitari con questi sistemi costruttivi e provino essi stessi a suggerire spunti per l’innovazione.
- La nostra collaborazione nella diffusione della cultura del legno come materiale da costruzione è iniziata lo scorso anno, quando abbiamo tenuto una lezione presso la vostra Facoltà di Perugia. Questa volta però ha preferito raccogliere il nostro invito e portare gli studenti direttamente in azienda. Cosa è scaturito da questo incontro? Da cosa sono stati maggiormente colpiti gli studenti e quali domande le hanno posto dopo l’incontro?
Ritengo che l’esperienza con il sistema di produzione per uno studente sia il modo migliore per destare la sua curiosità, soprattutto quando si confrontano con un’azienda innovativa come la vostra. Questo ha permesso loro di acquisire maggiore consapevolezza delle caratteristiche del materiale e di intuire quanto sia fondamentale la ricerca nel settore delle costruzioni. L’approccio empirico è spesso per gli studenti lo stimolo maggiore alla loro creatività. La lezione e la visita presso la vostra azienda ha svelato loro un ambito sconosciuto fino ad allora, soprattutto per le potenzialità dei sistemi costruttivi in legno e delle loro ricadute positive sia sul piano espressivo che della sostenibilità.
- Quale è il suo rapporto con il mondo del costruire in legno?
Personalmente ho già affrontato circa 8 anni fa alcuni studi sulle costruzioni in legno, avendo appreso quali caratteristiche prestazionali fossero state verificate, soprattutto in territori ad elevata sismicità. Tutt’ora mi cimento sia in ambito accademico, sia in ambito professionale in proposte che puntano sulla costruzione in legno.
- Sappiamo che lei sta lavorando anche ad un progetto privato molto interessante, BODAR (acronimo di bottega di architettura). Ci può dire qualcosa in più? Crede che la mentalità degli acquirenti del settore residenziale stia in qualche modo cambiando, acquisendo una maggiore consapevolezza verso il mondo del sostenibile?
Bodàr è uno studio di architettura fondato nel 2003 sulla base di un programma culturale, incentrato sulle riflessioni riguardo l’architettura e la qualità dell’abitare. Come accennavo prima, le attività progettuali di Bodàr sono sempre orientate alla sperimentazione di nuovi paradigmi espressivi e della loro coerenza con il sistema costruttivo. Da diversi anni Bodàr sta provando a sensibilizzare committenti ed operatori del settore verso l’utilizzo dei sistemi costruttivi in legno e l’utilizzo del legno in generale. E’ un percorso in salita, soprattutto nel meridione dove operiamo maggiormente, ma ritengo che un lavoro corale su questi temi possa produrre risultati significativi e li sta già producendo. Una buona parte della committenza si sta dimostrando aperta all’utilizzo di sistemi innovativi.
- Secondo lei, perché in Italia questo sistema si sta sviluppando in ritardo rispetto ad altre realtà, come ad esempio quella del Nord Europa?
Purtroppo si, l’Italia in questo momento fatica ad assorbire il legno e i sistemi X-lam all’interno dell’industria delle costruzioni. Vi è ancora una immotivata diffidenza legata all’apparente precarietà del materiale, che invece nel resto del mondo è sempre stato considerato di primo ordine, anche rispetto al cemento ed all’acciaio. Nel Nord Europa, invece, da molti anni gli addetti ai lavori e la committenza stanno puntando sulle costruzioni in legno, anche in continuità con la tradizione costruttiva che ha segnato il loro passato. Le recenti scoperte sulla risposta agli eventi sismici ha rassicurato una importante fetta di mercato ed ha stimolato le aziende come la vostra ad investire sulla ricerca e l’innovazione per rendere le costruzioni sempre più performanti sotto il profilo tecnico, ambientale e, non ultimo, espressivo.