
Isolamento termico e Risparmio energetico
Il legno ha un’ottima capacità di isolamento, infatti il suo coefficiente di conducibilità termica, a parità di spessore, è un terzo di quello del laterizio ed un decimo di quello del calcestruzzo. Non venendosi quindi a creare dei ponti termici, che generano condense e dispersioni, le prestazioni energetiche ed il comfort abitativo della struttura migliorano sensibilmente.
*conducibilità termica: è la capacità di un materiale di condurre calore.
Isolamento acustico
Le travi in legno grazie all’elasticità ed alla porosità intrinseca del materiale, trasmettono alla struttura minori vibrazioni rispetto a calcestruzzo ed acciaio, riducendo quindi la diffusione delle onde sonore.
Risparmio economico e Velocità di realizzazione
Un’opera in legno lamellare, essendo una struttura prefabbricata in stabilimento, riduce notevolmente i tempi di cantiere. Lavorazioni e trattamenti di ogni elemento, infatti, vengono già completati in stabilimento e non saranno necessarie, quindi, ulteriori finiture dopo l’installazione.
Ideale per ristrutturazioni
La struttura una volta installata è immediatamente in grado di sostenere il carico di esercizio, senza tempi di maturazione, consentendo di proseguire con le successive fasi di cantiere, ovvero il montaggio del pacchetto termico, dell’impermeabilizzazione e del manto. Questo la rende una tecnologia ideale per gli interventi di ristrutturazione, poiché limita l’esposizione delle strutture sottostanti alle intemperie.

Antisismico e Leggero
La leggerezza del legno e la sua elasticità lo rendono un materiale particolarmente adatto a resistere ad eventi sismici. Avere una densità cinque volte inferiore rispetto al cemento significa ricevere una sollecitazione sismica cinque volte minore. L’elasticità , invece, permette alla struttura di non subire danni dalle oscillazioni. In definitiva una struttura in legno non solo è in grado di resistere al sisma, ma ne esce, salvo casi particolari, anche sostanzialmente illesa e senza danni strutturali.
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Resistente al fuoco
Premesso che le strutture portanti non sono mai causa d’incendio. È noto che il legno sia un materiale combustibile, ma questo non significa che non possieda resistenza al fuoco o che le strutture in legno siano più vulnerabili rispetto alle strutture in acciaio o in calcestruzzo.
Il legno, infatti, brucia molto lentamente, in quanto la carbonizzazione, che procede circa di un 0,7 mm al minuto, rallenta il propagarsi della combustione. La struttura è quindi in grado di resistere in modo deciso e prolungato agli incendi, indipendentemente dalla temperatura raggiunta.
La rottura meccanica avviene solo quando la parte di sezione non ancora carbonizzata è ridotta a tal punto da non essere più in grado di assolvere alla sua funzione strutturale. Inoltre, il basso coefficiente di dilatazione termica limita notevolmente le spinte esercitate sui muri perimetrali e quindi i rischi di crollo.
Possiamo affermare che la perdita di efficienza di una struttura di legno avviene per riduzione della sezione e non per il decadimento delle sue caratteristiche meccaniche.

Trave di legno sottoposta ad incendio.
Sotto lo strato carbonizzato il legno è ancora efficiente dal punto di vista meccanico.
Se confrontiamo il comportamento al fuoco del legno con quello di materiali da costruzione più tradizionali utilizzati nel nostro paese, verso i quali non c’è alcun pregiudizio rispetto alla loro resistenza al fuoco non essendo materiali combustibili, si capisce ancora meglio perché il legno non parta svantaggiato ma al contrario possa essere addirittura preferibile:
- Gli elementi strutturali in acciaio non bruciano, ma subiscono un rapido decadimento delle caratteristiche meccaniche (resistenza e rigidezza) in funzione della temperatura; essendo l’acciaio un buon conduttore di calore, la temperatura sale rapidamente in tutta la sezione; superati i 500°C l’acciaio si deforma portando, in un tempo stimato tra i 5 e i 10 minuti, ad un collasso della struttura.
- Negli elementi strutturali in calcestruzzo armato, l’acciaio è protetto da un copriferro di spessore variabile e, quel che è peggio, è talvolta costituito in alcune zone da un calcestruzzo mal compattato e scarsamente omogeneo. Questi punti deboli, nel caso di un incendio, diventano dei canali preferenziali per il flusso termico, provocando un innalzamento localizzato della temperatura che può arrivare a superare i 500°C in un tempo brevissimo anche in presenza di un copriferro relativamente spesso.
Durevole nel tempo
Le strutture in legno garantiscono un elevata durevolezza nel tempo, lo testimoniano i numerosi edifici storici disseminati nel mondo ed in tutto il nostro paese. Ad oggi le ultime tecnologie di produzione, che prevedono un attento processo di essiccamento del legno utilizzato per impieghi strutturali, portano il singolo pezzo di legno ad avere un’umidità relativa molto bassa. Questo determina un habitat sfavorevole per l’insediamento e la sopravvivenza di muffe ed insetti, se poi si aggiunge l’utilizzo di nuovi trattamenti di impregnazione antisettici la garanzia di durevolezza è totale.
Poca manutenzione
L’elevata durevolezza significa anche ridotti costi di manutenzione, ordinaria e straordinaria, che sono invece molto importanti per le strutture in acciaio quali controlli della corrosione, trattamenti antiruggine e tinteggiature.

Resistenza a trazione, flessione e compressione
Il peso contenuto e la grande resistenza lo rendono un materiale eccezionale per la costruzione, infatti, il carico ammissibile di sollecitazione esterna, rispetto ai calcestruzzi prodotti in stabilimento, è leggermente più alto in compressione e decisamente maggiore in trazione e flessione.
I valori di resistenza del legno lamellare sono molto simili a quelli dell’acciaio, rispetto al quale risulta essere più performante in termini di carico di punta e flessione grazie al peso nettamente inferiore.
Ridotta sensibilità a sbalzi termici
La dilatazione dovuta agli sbalzi termici è estremamente contenuta, addirittura quella effettiva è anche inferiore a quella teorica in quanto compensata dal ritiro dovuto alla diminuzione dell’umidità interna, conseguente all’aumento di temperatura. Si pensi che il legno ha un coefficiente di dilatazione lineare pari ad un terzo di quello dell’acciaio.

Il legno è l’unico materiale da costruzione che proveniente da risorse rinnovabili, quindi a basso impatto ambientale.
Durante la crescita gli alberi trasformano CO2 e acqua producendo ossigeno. Utilizzare il legno come materiale per l’edilizia, vuol dire stoccare, negli elementi prodotti, tutta la CO2 utilizzata dagli alberi. Ogni metro cubo di legno, utilizzato in sostituzione di altri materiali costruttivi, riduce in media di 1,1 tonnellate le emissioni di CO2 rilasciate nell’atmosfera.Â
Costruire in legno vuol dire ridurre il consumo di energia in tutte le fasi del ciclo di vita dell’edificio: produzione, trasporto, costruzione, esercizio e smaltimento, tenendo presente che è un materiale totalmente riciclabile. Edificare con il legno significa sostenere un processo che promuove lo sviluppo economico salvaguardando la salute dei singoli, della società e dell’ecosistema, senza sprecare risorse.